lunedì 27 aprile 2009

E mi ritrovo qui


...ad osservare la mia vittoria. Va tutto bene? Si.
Non ho paura di parlare. Non ho paura di stupide discussioni da quarta elementare, perchè piano piano mi sto accorgendo di aver ripreso il controllo.

Mettimi una pistola alla testa e dipingi le pareti con le mie cervella.

[Tyler Durden]

Non puoi. I casi della vita. Il momento prima sei lì che canti vittoria, il momento dopo ti stanno schiacciando. Lo senti il peso della mia scarpa? La senti la forma della mia suola? Ebbene, il sorriso si impossessa del mio viso. Sento i muscoli contrarsi ed esplodere. Finalmente rido.

Sentite balordi, non siete speciali, non siete un pezzo bello, unico e raro. Siete materia organica che si decompone come ogni altra cosa. Siamo la canticchiante e danzante merda del mondo. Facciamo tutti parte dello stesso mucchio di letame.

Il solito Tyler. Ebbene si, siamo tutti sulla stessa barca. Non sono più ne meno di te. Sono come te. Sono solo rifinita meglio. Ieri sera ho visto le lucciole. Non tue colleghe, parlo degli insetti.
Hanno dato un che di poetico al mio ritorno a casa. So che non puoi capire. Ma proverò a spiegarmi.

Un'atmosfera lenta, ricca di profumi inebrianti che annunciano l'arrivo dell'estate. Ricordi, emozioni sopite e giochi sotto la luna. Luci nel buio, che si affievoliscono e risplendono.
Forse ho perso quel po' di cinismo che mi restava. Si è totalmente trasformato in rabbia e rancore represso che filtra in poche parole. Coreografie subliminali. Già. Sono proprio brava a confondere le idee. Anche le mie. Forse tu sei me. E non capisci. E non capisco. O forse sei solo qualcuno che vorrebbe vivere felice, che aspetta il momento giusto per librarsi nell'aria. O sei solo lo stupido riflesso di uno specchio che non parla.

Quando smetterò di essere così perfezionista?
Fight Club VS Me

domenica 26 aprile 2009

Ridi Roma, ridi Amore


Prima notte fra noi, con i piedi tra i tuoi vestiti sparsi qua e la... e di un letto per due ne bastava metà [...] Non è tardi per noi, tardi è dirsi di no o dirmi che non vuoi

Daniele Ronda - Come pensi che io

Piangi Roma, muori amore, splendi sole, da far male. Ho già fatto le valigie, ma rimango ad aspettare. Ridi Roma, ridi amore, dice il telegiornale che la fine si avvicina, io m’invento un gran finale.[...] Ridi Roma, godi amore, nonostante il temporale, metto i panni ad asciugare, piangi Roma, ti fa bene...

Baustelle - Piangi Roma


Just your lips on my lips... only you for me.
This is the life.

giovedì 23 aprile 2009

Quando chiudi una porta...

E' difficile chiudere i rapporti con delle persone a te care, smettere di dar loro tutta quella confidenza naturale e la considerazione amichevole. Ancora più difficile è quando sono gli altri a scegliere e tu a pagarne le conseguenze. Ieri sera, come sempre, ho scelto io, ma ho provato a pensare dall'altro lato: come ci si deve sentire vedendosi sbattere la porta in faccia? Il fatto è che raramente succede senza un motivo scatenante: per esempio, il maniaco ed io ora non ci parliamo nè ci guardiamo in faccia, ma so con certezza che se fosse per lui questa cosa non sarebbe mai successa, o tantomeno non sarebbe durata così a lungo. Il difficile non è prendere posizioni, ma mantenerle. Questa parte è sempre stata difficile per me, mi sono sempre preoccupata più del lato opposto che del mio. Eppure sono ancora qui, a chiedermi quale sia l'atteggiamento giusto, che intimamente credo di conoscere. Mettiamo il caso (attuale) che la persona in questione non significhi nulla per me: finito, chiuso, STOP. Quando invece, per forza di cose, un rapporto finisce, indipendentemente da chi ne abbia causato il termine, l'amaro in bocca resta. Percezioni distorte provocano dubbi, voglia di parlare, di chiarire solo per assaporare fino all'ultimo istante gli stralci di un errore che forse non è un errore. Pensi, ma non trovi soluzione semplicemente perchè non c'è: è finita. E tu lo sai. Basterebbe solo smettere di pensare a cominciare a reagire... lo farò, non appena troverò la forza di farlo...

mercoledì 22 aprile 2009

Lost

Mr Wiggles scrive:
*valè, senti un attimo
*ma niente niente il problema non sono le foto?
*fa che il problema è che ti rendi conto che la storia è giunta al termine?


Ecco. Solo stupide foto. Tu ed una ragazza. Nessun contatto, solo un sorriso. Quel sorriso che avevi solo per me. Quel sorriso bello come il sole. Quel sorriso che, forse, non è più mio.
Saranno paranoie, come amano definirle, sarà che invece non mi sbaglio.

Ti sto perdendo?

lunedì 20 aprile 2009

Feel


Come and hold my hand
I wanna contact the living
Not sure I understand
This role I've been given
I sit and talk to God
And he just laughs at my plans
My head speaks a language
I don't understand

I just wanna feel
Real love fill the home that I live in
Cos I got too much life
Running thru my veins
Going to waste
I don't wanna die
But I ain't keen on living either
Before I fall in love
I'm preparing to leave her

Scare myself to dead
That's why I keep on running
Before I roll eye
I can see myself coming
I just wanna feel
Real love fill the home that I live in
Cos I got too much life
Running thru my veins
Going to waste
And I need to feel
Real love and the love ever after
I can not get enough

I just wanna feel
Real love fill the home that I live in
I got too much love
Running thru my veins
To go to waste

I just wanna feel
Real love and the love ever after
There's a hole in my soul
You can see it in my face
It's a real big place

Come and hold my hand
I wanna contact the living
Not sure I understand
This rope I've been given
Not sure I understand
Not sure I understand
Not sure I understand
Not sure I understand

domenica 19 aprile 2009

Un tuffo nel vuoto

"E allora giù, senza bussare"

Loredana Bertè

Di nuovo. Un altro salto senza elastico. Perchè fai così? Mi uccidi. Basta lacrime. Voglio che tu rifletta: cosa sono io per te? La tua ragazza? Un'amica scopabile? Un rifugio? Un mostro? Un'ossessione? Un piacere?
Lo so, ne abbiamo parlato, abbiamo chiarito, ma le cause? La convivenza comporta sacrifici, ma temo di aver perso il filo: da quando ci prendiamo tanto sul serio? Da quando ogni parola ha un peso specifico? Vuoi PACE: forse dovremmo pensare prima a come eliminare questi fardelli che ci penzolano sulla testa e poi aggiungere il resto. Anch'io vorrei stare tranquilla, ma al momento non ho uno UZI, di conseguenza, almeno per ora, devo continuare a combattere. E' solo per legittima difesa.
I vizi stentano ad abbandonarmi: un paio di tiri di Marlboro, quel tanto che basta per decidere di smettere; McDonald, un'abbuffata da nausea; sms che continuano a popolare le mie giornate... intanto l'indirizzo del blog è cambiato, come voi, pochi eletti, potete notare.
Spero di poter cominciare a costruire la NOSTRA tranquillità.

Bungee Jumping - Fallo Felice

Quello che vorrei è dare un segno ai giorni miei
movimentando la realtà con qualche cosa illecita
Comincio a progettare soluzione artificiale
per sentire come si sta quando perdi lucidità

Ho provato anche a fare il bungee jumping dalla mia finestra
per vedere se poi provavo una sensazione diversa

Siamo qua, ancora per un po'
non ci si annoia, non ci si diverte
sono un po' perplesso
Dove si va, è cosi piccolo
il mondo che ci gira intorno è un mappamondo sul tavolo
sul tavolo

Ho un progetto in mente Homer Simpson presidente
che sdraiato sul sofà fa proposte a Monica
Tra i libri regalati sfoglio il guinnes dei primati
purtroppo è dell'83 e non è più attendibile

Ho provato anche a fare il bungee jumping dalla mia finestra
per vedere se poi provavo una sensazione diversa

Siamo qua, ancora per un po'
non ci si annoia, non ci si diverte
sono un po' perplesso
Dove si va, è cosi piccolo
il mondo che ci gira intorno è un mappamondo sul tavolo
sul tavolo

Siamo qua, ancora per un po'
non ci si annoia, non ci si diverte
sono un po' perplesso
Dove si va, è cosi piccolo
il mondo che ci gira intorno è un mappamondo...
sul tavolo
sul tavolo

sabato 18 aprile 2009

La brezza di Aprile porta consiglio


Un po' di buon vento primaverile. Ci voleva una boccata d'aria. Finita la lunga apnea in cui mi sono calata, sono libera di respirare.

Questo clima mi ricorda quel sorriso... quelle corse nei pomeriggi di scuola e di Noi. Le interrogazioni, la tesina da preparare, i motorini parcheggiati sotto il portico, le pietre nelle pieghe dei pantaloni, i gelati da Konò, il bowling, le uscite (le PRIME uscite) in macchina. Il 30 sarà un anno da quando ho preso la patente (e ancora non so guidare).
E tu sei ancora qui, accanto a me, con lo stesso sorriso. Sei cresciuto, sei cambiato, hai fatto delle esperienze che ti hanno segnato, in un modo o nell'altro, eppure continui, con la stessa perseveranza, a rendermi felice giorno dopo giorno. Vorrei fermarmi qui. STOP. Questa è la mia vita. Se domani per me il sole continuerà a splendere sarà solo merito tuo.

Ti amo, Federico.

Fate VS Streghe

Non c'è storia: abbiamo già vinto. Sin da quando queste creature nacquero nelle fiabe francesi medioevali la vittoria dell'una sull'altra è sempre stata schiacciante. Non solo per una questione di carisma e bella presenza, bensì per una questione di lealtà e correttezza. Le streghe tramano nel buio, si aggregano al fine di fare solo ed unicamente i propri interessi, spesso a scapito degli altri. Se lo mettono a quel posto a vicenda, insomma (non in senso letterale... credo). Le fate invece sono l'opposto: operano alla luce del sole, i loro incantesimi sono a fin di bene e migliorano la vita altrui (di conseguenza anche la propria).
Sono felice di essere una fata. Sono felice di non dover combattere contro i miei simili. Sono felice perchè il destino è a mio vantaggio.


Belle le ali, eh?

giovedì 16 aprile 2009

-_-'


- Volevo dirti che ti amo...
- Ricambio, buonanotte!

mercoledì 15 aprile 2009

Mrs Hyde

Come è possibile che la gente si sia rincoglionita da un giorno all'altro? Vi si sta terremotando il cervello? Cosa cacchio vi gira nella boccia?

Non capisco. Non so cosa succede. Forse è che sta davvero finendo tutto. O forse è solo l'Apocalisse. Tsk, se così fosse arriverebbe al momento giusto.
Vorrei solo, in quel momento, avere in mano una Carlsberg. Ed una Lucky Strike. Il prezzo della felicità. Ho smesso di fumare. Anche quel poco di vizietto sta andando perdendosi, spero. Ho bisogno di stare bene: Vix autista designata della Domenica Sera allo Schwartzwald. Questa è bella. Ma è la triste realtà. Ho salvato la vita di tre persone. Ed il mio fegato. Guidando la Jeckyll's Mobile. Chi l'avrebbe mai detto...
Ora mi trovo, come ogni patetica sera, davanti al pc, incazzata come una iena per il solito Enzo, ad analizzare i pro ed i contro di questo rapporto.

Paura di cadere nei soliti Deja-vu, quelli che mi hanno portato fin qui, ad essere sempre al punto di partenza, senza mai capire qual è la fine reale, commettendo sempre gli stessi errori, tornando sempre sui miei passi, ed ogni volta pentendomene. Vorrei riuscire a dire basta una volta per tutte. Perchè sono così poco convinta delle mie scelte? Già so, una volta chiuso con Enzo passerà del tempo, uno dei due tornerà con la coda tra le gambe e saremo entrambi di nuovo pronti a farci del male a vicenda. Sempre le stesse scene. Play, rewind e di nuovo play. E di nuovo rewind. Cosa può impedire tutto ciò? Io potrei. So che potrei. Ma per quanto? Quando tornerà per l'ennesima volta a piangere da me dicendomi che gli manco, come farò a sbattergli la porta in faccia?
Magari potrei pensare a tutte le volte che la porta in faccia me l'ha sbattuta lui. Non cambierebbe, sono cocciuta, lo farei accomodare di nuovo e gli offrirei il caffè. Sono fatta così. L'ho fatto con tutti coloro che mi hanno fatto del male. Sono finita a fare il tappetino, a chiedere scusa pur essendo la parte lesa, a dimenticare le lacrime facendo pace ed accettando situazioni scomode.
Ma un altro modo c'è: Jeckyll. Se lui riuscisse a convincermi di essere superiore a tutto ciò, se riuscisse a farmi vivere solo del suo respiro, se riuscisse a fare della sua vita la mia vita... non avrei possibilità di pensare ad Enzo e a come rovinarmi la vita. Avrei davvero solo e soltanto Jeckyll.

O forse dovrei solo dire basta. A tutto e a tutti. E farla finita una volta per tutte.



*La foto dal film "Femme Fatale" di Brian De Palma

martedì 14 aprile 2009

Come foglie - Malika Ayane



E' piovuto il caldo
Ha squarciato il cielo
Dicono sia colpa di un'estate come non mai
Piove e intanto penso
Ha quest'acqua un senso
Parla di un rumore
Prima del silenzio e poi
E' un inverno che va via da noi
Allora come spieghi
Questa maledetta nostalgia
Di tremare come foglie e poi
Di cadere al tappeto?

D'estate muoio un po'
Aspetto che ritorni l'illusione
Di un'estate che non so
Quando arriva e quando parte,
Se riparte?
E' arrivato il tempo
Di lasciare spazio
A chi dice che di spazio
E tempo non ne ho dato mai
Seguo il sesto senso
Della pioggia il vento
Che mi porti dritta
Dritta a te
Che freddo sentirai
E un inverno che è già via da noi
Allora come spieghi
Questa maledetta nostalgia?
Di tremare come foglie e poi
Di cadere al tappeto?
D'estate muoio un po'
Aspetto che ritorni l'illusione
Di un'estate che non so
Quando arriva e quando parte,
Se riparte?
E un inverno che è già via da noi
Allora come spieghi
Questa maledetta nostalgia?
Di tremare come foglie e poi
Di cadere al tappeto
D'estate muoio un po'
Aspetto che ritorni lillusione
Di un'estate che non so
Quando arriva e quando parte,
Se riparte?
E' arrivato il tempo
Di lasciare spazio
A chi dice che di tempo
E spazio non ne ho
Dato mai
Piove ancora e penso
Ha quest'acqua un senso
Parla di un rumore
Prima del silenzio

lunedì 13 aprile 2009

Sarebbe stato meglio vederti agonizzare, che salvarti e stare male

E' quasi un anno. Sono innamorata, pensandoci.
Perchè continuare a pensare inutilmente a chi cerca di turbare la mia vita perfetta?
Perchè mi viene naturale rovinare le cose belle. Ho rivisto questa foto.
E' così difficile pensare che sia passato così tanto tempo... ne sono cambiate di cose, ma mi sono resa conto che solo lì era facile essere me. Avevo ancora i miei splendidi capelli, avevo l'amore, avevo gli amici, buona musica e serate spensierate.


Questo bacio è un bacio vero. Sincero. Voluto.
Non riesco più ad apprezzare le piccole cose. Ieri abbiamo parlato. Sono "Strana, mi comporto in maniera diversa dal solito, nervosa e scazzata". Si, Jeckyll, hai ragione: sono diversa. Ho un vuoto dentro. Avevo un amico. Avevo un'esistenza tranquilla. Ora sono in guerra. Prima combattevo contro i nemici, ora contro i mulini a vento. Posso sprecare lacrime e grida. Non servirà. Jeckyll, se n'è andato. Ed io non posso farci nulla. Identifico in questo mulino la mancanza che sento. E' colpa sua se ora non ho più un amico con cui parlare. E' colpa sua se mi sono fidata di una persona ignobile. E' colpa sua se sto male con te. E senza di te. E' sbagliato, me ne rendo conto, ma non posso farne a meno. E' IL MALE. Punto.
Oggi sono stata bene, però. Ho lasciato tutto fuori dalla porta e sono entrata a casa di Fluigi pensando positivo: nonostante la nostra Pasquetta sia andata a farsi fottere. Vedi, già è un passo avanti. Avrei potuto urlare in faccia ai Punkabbestia di lusso che nuotare nel fango faceva parte del gioco. Avrei potuto mollare gli altri e stare da sola sulla montagna per una "questione di principio". Invece mi sono piegata al volere altrui. Ho detto la mia ed ho accettato la sconfitta.

Sto arando il mio terreno. Non esco fuori dal seminato. Spero che non lo faccia qualcun altro.

Voglio cominciare ad essere sincera. Dire le cose come stanno. Cosa mi va e cosa non mi va. E magari mi metto apposto con la coscienza.

sabato 4 aprile 2009

Ma cambierà stagione...


Neve. Freddo. Sole, nuvole e vento. Cuore. Cuore? Ancora uno? Dove? Solo parole. Solo scelte. Solo ipocrisia. Solo un'amica, in chat. Avrei bisogno di tempo e spazio. Calore. Sole ed afa. Piango dentro. Un'appendice di vita. Una piccola parte della linfa che percorre le mie vene è vera, il resto solo vapore.

giovedì 2 aprile 2009

Il senso della vite



Il senso della vite
nasconde un gran mistero
Prendiamo tre minuti
per veder se c’è del vero

Si avvita in senso orario
si sviterà al contrario
io svito e lei si stringe
Arcano enigma della sfinge

Sarà che son negato
al lavoro manuale
Lo zen e l’arte di chiamare presto un falegname

Col senso della vite vai incontro a frustrazioni
Non trovi il verso giusto
E’ come scrivere canzoni

Provaci tu
Io vado a riposare
Provaci tu
Non ho tempo da buttare

Il senso della vite è un finto singolare
Potresti non trovarlo mai ma seguiti a girare

Lasciate ogni speranza voi che girate
Un giorno o l’altro io la prendo a martellate

Dopo tanta fatica son prossimo allo zero
lascio a voi che ci riuscite il senso della vite