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lunedì 13 aprile 2009

Sarebbe stato meglio vederti agonizzare, che salvarti e stare male

E' quasi un anno. Sono innamorata, pensandoci.
Perchè continuare a pensare inutilmente a chi cerca di turbare la mia vita perfetta?
Perchè mi viene naturale rovinare le cose belle. Ho rivisto questa foto.
E' così difficile pensare che sia passato così tanto tempo... ne sono cambiate di cose, ma mi sono resa conto che solo lì era facile essere me. Avevo ancora i miei splendidi capelli, avevo l'amore, avevo gli amici, buona musica e serate spensierate.


Questo bacio è un bacio vero. Sincero. Voluto.
Non riesco più ad apprezzare le piccole cose. Ieri abbiamo parlato. Sono "Strana, mi comporto in maniera diversa dal solito, nervosa e scazzata". Si, Jeckyll, hai ragione: sono diversa. Ho un vuoto dentro. Avevo un amico. Avevo un'esistenza tranquilla. Ora sono in guerra. Prima combattevo contro i nemici, ora contro i mulini a vento. Posso sprecare lacrime e grida. Non servirà. Jeckyll, se n'è andato. Ed io non posso farci nulla. Identifico in questo mulino la mancanza che sento. E' colpa sua se ora non ho più un amico con cui parlare. E' colpa sua se mi sono fidata di una persona ignobile. E' colpa sua se sto male con te. E senza di te. E' sbagliato, me ne rendo conto, ma non posso farne a meno. E' IL MALE. Punto.
Oggi sono stata bene, però. Ho lasciato tutto fuori dalla porta e sono entrata a casa di Fluigi pensando positivo: nonostante la nostra Pasquetta sia andata a farsi fottere. Vedi, già è un passo avanti. Avrei potuto urlare in faccia ai Punkabbestia di lusso che nuotare nel fango faceva parte del gioco. Avrei potuto mollare gli altri e stare da sola sulla montagna per una "questione di principio". Invece mi sono piegata al volere altrui. Ho detto la mia ed ho accettato la sconfitta.

Sto arando il mio terreno. Non esco fuori dal seminato. Spero che non lo faccia qualcun altro.

Voglio cominciare ad essere sincera. Dire le cose come stanno. Cosa mi va e cosa non mi va. E magari mi metto apposto con la coscienza.

giovedì 1 gennaio 2009

2009


Buon Anno. Una festa riuscitissima. Io e voi, solo i migliori. Mi avete fatto piangere. Stronzi, vi voglio fottutamente bene. In particolare a Savio, che mi abbraccia forte e mi dice: "Scusa se mi sono ubriacato... mi dispiace...", tutto triste e sconsolato. Quanto voglio bene a quel ragazzo. E poi Fluigi allo sbando, Ernesto che canta a squarciagola, Alex e Yasmine che ballano le Spice Girls, Anna che disegna ad occhi chiusi, Fabio contro i funghi al cenone, Emanuele e Gennaro che fanno gli Altolocati, Marco Zucchero, Roberta che non vuole essere Vedova, Frasla e l'alcolismo, Federico che mi invita a ballare... ed io col Pigiamino... ragazzi, è stato il Capodanno migliore festeggiato finora e solo grazie a voi e al gioco del Demonio (il Cranium, Cranius o quello che è...). Ebbene, miei signori, vi mando un sincero augurio di buon anno con la speranza di restare sempre delle teste di cazzo come lo siamo adesso e di mantenere sempre salda l'amicizia che ci lega.

Intimamente soddisfatta,
vostra Vix

P.S. Quest'anno lenticchie senza pandoro... Magari proverò col panettone...

martedì 30 settembre 2008

Dubbi e perplessità

Ieri sera...
... e stamattina la graduatoria: 44 punti tondi tondi. Culo. E abilità. Sono una matricola. E mi sento realizzata.


Vix "Capitalista del Monopoli" & "Matricola della facoltà di Psicologia"

domenica 14 settembre 2008

Le ultime parole famose

"Sai, pensavo un giorno di andare a vivere insieme... sotto lo stesso tetto, insomma..."

martedì 1 luglio 2008

Futuro fottuto

Posto adesso. Posto dopo una giornata piena di soddisfazioni. Posto e mi sento male.

Un esame orale che mi ha fatto accapponare la pelle. La bocca parlava, il cervello pensava alla spiaggia.

Un cuore solo. Il mio. Un cuore indeciso, insicuro. Senza certezze.

Ora che ho finito, da dove ricomincio? Dov'è il mio posto? Con chi? Su quali pianeti sconosciuti, terrestri o gioviani che siano? Senza una rotta, con dei progetti che vogliono finanziamenti, con delle convinzioni che richiedono sacrifici che non so se sono disposta a fare. Precarietà nei pensieri, nelle azioni... precarietà di un futuro da fottuto precario.

Pensiero egoista e di convenienza: trovo un ragazzo ricco, mi faccio mettere incinta e faccio la mantenuta per il resto della vita.
Pensiero da donna in carriera: vado all'università, il resto è storia.
Pensiero mio: ?!?
Pensiero di possibilità pratica: cerco un lavoretto part-time, mi metto da parte un po' di soldi, studacchio per un po' e poi mi trasferisco. Da qualunque altra parte.

Notte prima degli esami: in sacco a pelo, nel salone di casa mia. Chi meglio di me?!

Notte, gente.