venerdì 29 febbraio 2008

Dicono gli Stereophonics...

Maybe tomorrow...

Chissà, vero, Amore???

martedì 26 febbraio 2008

Forgive me


Le tue parole fanno male, sono pungenti come spine, sono taglienti come lame affilate possono far male, possono ferire, farmi ragionare sì. ma non capire, non capire! Le tue ragioni fanno male, come sei bravo tu a colpire! Quante parole sai trovare, mentre io non so che dire... Due lunghe e romantiche vite divise... ...da queste rime. Le tue labbra stanno male, lo so, non hanno labbra da mangiare, oh ma la fame d'amore la si può curare, dannazione! Con le parole, sì, che fanno male, fanno sanguinare, ma non morire!

Peccare vuol dire anteporre beni inferiori a beni superiori. Ad esempio io potrei aver da fare un sacco di faccende importanti e preferisco sedermi al pc e scrivere sul blog. Bene, io sto peccando. Oltre a questo, ho anteposto i ricordi al vero amore... e mi dispiace... ti amo...

lunedì 25 febbraio 2008

I love...


MY ALL STAR!

domenica 24 febbraio 2008

Back home


Back home... con 1500 euro in più nella tasca, un week end con i miei amici e tante risate... che altro aggiungere?

Ah, si,
Future is now!
Paaaaaascaaaaaaa

giovedì 21 febbraio 2008

Le ultime parole di una minorenne

Ebbene si, tra meno di 4 ore sarò imputabile per lo Stato. Potrò avere il foglio rosa. Potrò stipulare contratti. Potrò ritirare i soldi alla posta. Forse potrò fare un po' più tardi la sera. E' finita la pacchia insomma. Beh, domani sarà una giornata diversa... riceverò auguri, regali e quant'altro, ma spero che tutto ciò duri solo domani. Non amo i cambiamenti radicali. Ho imparato a crearmi una routine comoda. Senza pensieri inutili. HAKUNA MATATA insomma. Una considerazione totale sul mio vissuto finora è piuttosto positiva: ho pianto, riso, conosciuto l'amore, il sesso, la vita, la felicità e la sofferenza; la falsità degli amici, la sincerità dei nemici, la "Cazzimma" di chi non ti aspetti, la stronzaggine delle persone che credevi ti amassero; l'amore che non ti lascia, l'amore che tradisce, l'amore che fa male, l'amore dei Ti Amo sussurrati, l'amore dei Ti Amo senza senso... E penso di essere pronta. Pronta per rinascere, per essere una persona nuova, con una sua voce e delle sue idee. Pronta per confrontarmi con questo mondo che non vuole cambiare. Pronta per essere me stessa senza costrizioni. Sono pronta per essere felice. Domani aprirò gli occhi e il suono della sveglia mi sembrerà diverso. Domani butterò via un po' di pelouche. Domani potrò pensare: "Sono diventata grande". Ma domani sarà solo un giorno come gli altri. Sarà un giorno da trascorrere ridendo. Con i miei amici. Con chi non mi abbandona. Con chi mi ama. Perchè la vita è una e va vissuta.

Spero tanto che domani Marco arrivi in tempo... Punka, sei avvisato, io ti lascio qui e a piedi!!!

Vix "17nne ancora per un po'"

Parco Sempione

mercoledì 20 febbraio 2008

Dice il saggio...

Quando pensi che a nessuno importi se sei vivo, prova a non pagare per due mesi la rata della macchina...

[J. Belushi]

martedì 19 febbraio 2008

Bambolina e Barracuda


La camera ha poca luce,
e poi è molto più stretta
di come da giù immaginavo.
Ho pensato molto a lei qua dentro,
l'immaginavo sempre sola,
chissà con che diritto poi.
Mettiti a sedere,
cosa vuoi da bere?
Quello che hai, purché sia forte.
Torno tra un momento!
Cerco un argomento,
recitare la mia parte.
Già. Perché c'è sempre una
parte da recitare.
Si farebbe molto prima
se lei tornasse vestita soltanto del bicchiere.
Poi torna ed è così bella, bella, bella, bella, bella..
nell'accappatoio...
ed è proprio quella, quella, quella, quella, quella che..
..che io immaginavo...
e la camera ora
è un flacone d'odore di lei...
Ba-ba-ba bambolina
ba-ba fammi giocare
ba-ba-ba-ba regalami un po' di calore,
ba-ba-ba bambolina
ba-ba là fuori è dura
ba-ba-ba posso stare qui?
Dai diamoci una scossa
Prendiamoci una scossa..
La camera prende fiato pure lei
attraverso questi odiosi facciotti immortalati in troppi posters.
La bambolina è più vecchia di me,
ma saranno i posters, le spalle, e la voce
che potrei essere suo zio.
Dai non te ne andare,
vuoi un po' dormire?
Vorrei tanto che restassi un po'.
Sì che si può fare, ma dovrei chiamare,
dimmi dove hai il telefono...
E ancora le sue mani, mani, mani..
E ancora le sue labbra, labbra, labbra..
Ba-ba-ba bambolina
ba-ba-ba vuoi giocare?
Ba-ba-ba beh io sono qua, un po' di calore,
ba-ba-ba bambolina
ba-ba-ba barracuda
ba-ba-ba ma dolcissima...

viviamo un po' assieme,
moriamo un po' assieme..
Lei ha un brutto tic adesso,
dice cose strane,
e mi guarda come non vorrei...
Adesso devo proprio andare,
ti chiamo prima o poi.
Lo so che se voglio posso restare,
ma non insistere, dai!
Dai aprimi la porta, porta, porta, porta, porta..
Mi vuoi aprir la porta, porta, porta, porta, porta?
Ba-ba-ba bambolina
giù-giù quella pistola,
ba-ba va bene resto qua..cosa devo fare?
Ba-ba-ba bambolina
ba-ba vuoi che parliamo
ba-ba non mi legare dai!
È solo un gioco nuovo?
Dimmi che è un gioco nuovo!
Ba-ba-ba bambolina
giù-giù quella pistola
ba-ba va bene resto qua: cosa devo fare?
Ba-ba-ba bambolina
ba-ba-ba barracuda
ba-ba-ba ma dolcissima..
viviamo un po' assieme,
moriamo un po' assieme..


Non vi ricorda un po' V? :P

domenica 17 febbraio 2008

Ricordi

"Lo faresti davvero?". Lui era tornato, è vero, ma solo per poco. Se ne sarebbe andato e V avrebbe potuto completare l'opera. Ma non fu così facile.
"Dai, rispondimi. Ne sei davvero convinta?". V lo guardò. Le scese una lacrima ma cercò di resistere. "Rispondimi. Se la tua risposta sarà convincente, fallo. Chiuderò quella porta, ti dirò addio e farò finta di non essere mai stato qui. Ma in caso contrario butterai quella pistola."
Le mani di lei tremavano. Non lo aveva mai sentito parlare in quel modo. "Va via. Non hai bisogno di me. Vuoi sapere il perchè, ma che ti importa? Questo cambierebbe le cose? No. Tu hai lei, non hai bisogno di me. Nessuno ha bisogno di me. E non posso sopportare oltre il male di vivere...". Era decisa ma lo sguardo di Lui la fece cadere nell'incertezza. "Io ho bisogno di te. In questi due anni non ho fatto altro che pensare a noi... quella ragazza, poi, vabbè... non è importante. Tu sei importante. E ora che ti ho ritrovata non sopporterei di perderti di nuovo... e per sempre...". Le si avvicinò e le sussurrò: "Non sai quanto ho cercato questo profumo... una fragranza particolare, che sa di buono... è odore d'amore... non di sesso, ipocrisia e falsità... è odore di te."
V si abbandonò a tutti i pensieri più dolci, a tutti i momenti passati insieme: a quella sera sul suo letto, al primo bacio con Lui, alle notti in riva al mare, ai sogni fatti insieme... e a quel "Non ti lascerò mai" così vero e così falso.
Lui colse l'occasione per stringerla a sè, prenderle le mani e far scivolare la pistola sul pavimento e, abbracciandola, la costrinse a rassegnarsi, a togliersi la maschera e scivolare in un pianto sommesso che nascondesse tutta la paura accumulata fino ad allora.
Stettero stretti per un tempo che sembrava fosse eterno, e quando si sciolsero da quell'abbraccio, V lo baciò. Un bacio vero. Quello che aspettava. Quello che le è mancato per quei due anni. Quello che solo lui sa darle. E in uno sguardo capì che non avrebbe mai più desiderato altro...

...il resto è storia.



Bene, miei cari, questa piccola storiella è finita. Spero di avervi emozionato, fatto riflettere o almeno intrattenuto per un po'. Come ben sapete, i miei personaggi sono di fantasia, ma ognuno poi dà la propria interpretazione. Chi mi conosce è libero di leggere tra le righe, ma il mio intento non è quello. Mi piace scrivere. Mi dicono anche che lo so fare abbastanza bene. La dedica va ovviamente a tutti voi che avete seguito le vicende di V, ma soprattutto a chi mi ha ispirato* per questa storia. Ovviamente non finisce qui. Magari la prossima si chiamerà Niobe, o Gertrude, o F, G, H... vedremo... per ora vi ringrazio. Per aver avuto la pazienza di seguirmi finora. E per aver dato soddisfazione alla mia creatività.

A presto,
Vix



*Ti amo...

venerdì 15 febbraio 2008

Calibro 9

V si ritrovò sul divano di casa sua, fra le foto, i ricordi e l'amarezza. "I just want you to know who I am". I Goo Goo Dolls segnavano le parole che correvano nella sua mente. Aveva raggiunto se stessa. Aveva capito l'importanza di vivere e di amare. Si sentì in colpa, per tutti quelli che aveva punito, puntandogli la pistola alla tempia. Lei avrebbe dovuto fare lo stesso. Gli altri l'avevano fatta soffrire, ma lei aveva fatto di peggio. Pretendeva finanche che lui, l'unico vero amore, le avesse lasciato l'opportunità di entrare nel suo cuore, calpestato e distrutto, quando avrebbe voluto. Non sarebbe andata così. M si era rifatto una vita, e a suo modo, era felice. Oppure quello che amava definire il suo "Pirandello dei Poveri" credeva che i soldi gli avrebbero dato la felicità, e sperava di esserci giunto. Ma erano tutti in un altro posto in quel momento. E ce li aveva mandati lei. Per egoismo. Perchè era Giusto. Ma chi può dire cosa lo è e cosa no? Di certo non lei. Lei che desiderava. Lei che non aveva perso l'abitudine di sognare. Lei che ora guardava la vita con gli occhi di un bambino appena nato, curioso di scoprire e di entrare a far parte del mondo. Con Lui.
...ma lui non c'era. La beretta calibro 9 la osservava. Le poneva domande. V la prese. La caricò e la provò contro il lampadario che andò in frantumi. Ora non restava altro che caricarla nuovamente e puntarla alla sua tempia, come aveva fatto le altre volte con il poeta e con M. Ci vuole coraggio per ammazzarsi: sai che non hai una seconda chance, non ci puoi ripensare e se non sei deciso è finita. Oddio, anche se lo sei. E' finita in ogni caso.
Prese coraggio. Lo doveva a tutti. A Pirandello. Ad M. E a Lui. Soprattutto a Lui.
Con la mano ferma sentì il cuore battere forte e la punta fredda della pistola sfiorarle la tempia.

Era giunto il momento di regolare i conti.

In quel momento le ultime note della canzone dicevano "When everything's made to be broken...". E tutto era ormai a pezzi.
Il dito era sul grilletto ma un rumore la distrasse. Un'auto. Non c'era tempo di pensare a cosa succedeva fuori. Riprese la concentrazione, e qualcuno spalancò la porta. Era Lui. Era tornato. Non l'aveva sostituita nè dimenticata. E le aveva appena salvato la vita.

Il futuro della musica è giunto...


Presto nelle vostre case, ai matrimoni e anche alle comunioni...

martedì 12 febbraio 2008

Degenerazione di un'alternativa

Alla fine ho ceduto anch'io... alla maniera del Bar Botticelli, del Tropicana e di Albero, di D&G e Gucci, sono finita a fare la presentazione immagini... come diceva qualcuno "Titty, Grazzy, Cazzy e Mazzy..."
Con la differenza che la mia è solo per ridere.
...o almeno lo spero (e parte la colonna sonora di Profondo Rosso con una mia foto circondata da Hello Kitty e ballerine a pois...).
A parte gli scherzi, questo video è per ringraziare chi mi ha sopportato e supportato quest'estate, in autunno e proseguendo quest'inverno, sperando che continui anche per la primavera (e così vi ho dimostrato di conoscere le stagioni U_U).
Oltre al fatto che mi sto Truzzando veramente, beh, non voglio aggiungere altro. Anzi si. Forever Young è stupenda. Fanculo a chi dice che fa schifo. E un'altra cosa: grazie alla premiata ditta F&F che non mi ha concesso i diritti sulle foto che ho pubblicato comunque. Buona Visione!


domenica 10 febbraio 2008

Un altro passo verso l'alcolismo


E dopo un Negroni mi arriva l'ispirazione: V torna in scena, che vi piaccia o no.

Arrivò sotto casa sua quando il sole era tramontato da poco. Mille idee, domande, timori le affollavano la mente, ritornando a quel giorno in cui, due anni prima, gli disse addio. Quel giorno in cui la rabbia e il rancore le permisero di scappare. Quel giorno che non riuscì a dimenticare.
L'odore dei gerani la distrasse dai suoi tormenti interiori e, con le lacrime che le rigavano il viso, decise di affrontarlo. Lui era il suo passato, un passato di corse sulla spiaggia, stelle cadenti e baci rubati, di sogni, progetti e aspirazioni... lo stesso passato che l'ha fatta fuggire. Le aspirazioni comportano impegno, i sogni svaniscono e i baci diventano solo baci, perdendo la magia... Un passato volato via, lasciandola delusa, seduta sul ciglio di una strada, ma che continuava a darle sicurezza, anche da lontano.
Per cominciare a contare solo su se stessa, V pensava sarebbe bastato "eliminare il superfluo", darsi altre motivazioni e nuove strade da percorrere. Ma alla fine era di nuovo lì, col profumo dei gerani e il vento che le accarezzava i capelli.
Decisa sul da farsi, spense l'auto e diede un'occhiata al trucco sbavato. Si infilò gli occhiali da sole ma nello specchio retrovisore intravide due persone.

Lui era lì. Con una ragazza. E ridevano insieme.

Lui la vide, il suo sguardo si fece strano, ma V ingranò la prima e scappò via. Per l'ennesima volta.

venerdì 8 febbraio 2008

Ci piace ricordarla così...

Già vi vedo lì, il giorno del mio funerale... chi con il vestito nero, che piange disperata, chi con la solita camicia grunge con i capelli che gli nascondono il viso, chi ci sarà ma solo perchè deve, perchè ha già pianto e sofferto nel buio della sua camera... e chi, quel giorno, si fitterà un film da Blockbuster, facendo finta di nulla, e sul suo divano lascerà che solo una lacrima scenda a segnare i ricordi.
E ad un tratto qualcuno, uno dei presenti, quelli che mi conoscono per come sono, dirà: "Ci piace ricordarla così..." e parlerà della serata appena trascorsa.

Anaemyha live al Checkmate,

ma non è questo il punto.
Una serata serena, come non ne capitavano da secoli: Frannie ed Enzo fanno pace, parlano senza problemi; Veroniko e Roberto che improvvisano un balletto stile Full Monty e mi fanno "Questo è per te", ed io che sto per farmi sotto dalle risate; l'arrivo inaspettato di Luca, e un altrettanto inaspettato addolcimento nei rapporti; riflessioni con Lara, scoprendo in lei una nuova Amica con la A maiuscola; formazione ideale per un nuovo gruppo, visto che i Blazes ci hanno fatto il pacco
... e vabbè. Ma ieri sera ho riso! Anche attraverso i ricordi... con in mano un Vodka Cola, come i bei tempi di Barça e dell'estate, sorrisi complici che ricordano l'ubriachezza molesta e devastante, con la musica e finalmente un po' di spensieratezza... ed è proprio questo che voglio trasmettervi:

Quando stai per fare una cazzata
e cominci a pensare alle conseguenze,
sei già troppo vecchio per farla...

E ieri sera è stata una serata senza conseguenze. Mi sento VIVA!


...e mi scuso con gli Anaemyha per essermi persa il loro live :(

mercoledì 6 febbraio 2008

Tutti tranne me

Oggi mi arriva un messaggio da un’amica con su scritto: “Auguri Ale”
Poi me ne arriva un altro e un altro ancora: “Ti voglio bene, auguri”.
Così mi giro verso la tipa ubriaca e con la sesta di seno che dorme accanto a me abbracciata al mio cuscino e le dico.
“Senti…”
Mi risponde ricordandomi il suo nome.
“Scusa, è che l’alcol…”
Mi risponde ancora dicendomi, “sì sì, non fa niente”. Sotto le lenzuola è nuda, ma con le lenzuola addosso pare avere un Burka. In quel momento penso che probabilmente tutte le donne islamiche sotto il Burka sono completamente nude e questo mi aiuta a capire le culture altrui e ad accettarle. Non dovevo comunque metterle, le lenzuola, idiota che non sono altro.
“Mi mandano messaggi da stamattina”.
“Lo so, per questo sono sveglia, la prossima volta spegni”.
Non bisogna usare il termine “prossima volta” con un uomo appena alzato e sbronzo, se ci hai appena fatto sesso. Alzo la scritta “elephant” delle mie mutande e guardo come sono messo. Poi guardo lei, poi di nuovo dentro le mie mutande. Un’occhiata ancora a lui e non appena mi volto verso lei scopro che mi osserva. Ha il trucco di un’intera faccia spostato su un unico punto della guancia destra:
“E’ inutile che guardi, non ho intenzione di scoparti di nuovo”.
“No” dico sospirando, “è che vi somigliate un casino”.
Pensavo si fosse svestita velocemente, troppo per poter pensare che tutti quei discorsi sulla serietà di un rapporto potessero essere farina del suo sacco, ma…
Vedete, dice il saggio Oscar Wilde che basta una battuta per far spogliare una donna:
io sono l’unico che con una battuta riesce a farla rivestire più in fretta di quanto ha impiegato per svestirsi.
E dico: “Tutti mi fanno gli auguri ma non dicono di che”.
“Coglione e senza cervello” mi dice, “alla faccia dello scrittore affascinante”.
Se ne va, lei, e mi lascia con lo stomaco raggrinzito, sconvolto e stravolto, disinvolto per natura circa le vivaci emozioni dell’abbandono femminile, coinvolto sentimentalmente quanto un macellaio nella causa Vegan, contorto su me stesso a ricevere insensati auguri su un materasso a molla rotto.
Compongo un numero e dico:
-Pronto?
-Con chi parlo?
-Sono Alessandro
-Auguri, ma quanto tem.
E stacco il telefono.
Era mia Nonna. Lei ricorda tutti i compleanni dei nipoti, anche se ne ha 41 contando i bisnipoti. E’ lei la sicurezza che oggi è il primo di Agosto, il giorno del mio compleanno.
Sbronzo penso di dover essere meglio di ciò che sono, ma ci proverò quando scoprirò ciò che sono. Dovrei andare a trovare mia Nonna, un giorno di questi lo farò.
Ma non adesso, adesso devo… Vomitare...

Questione di classe

La mia classe non è normale.
La mia classe è completamente composta di ragazze. 20 per essere precisi.
La mia classe vive nell'agitazione.
La mia classe si fa le seghe mentali su tutto.
La mia classe odia se stessa.
La mia classe ha seriamente bisogno di scopare.
La mia classe non ha il senso del limite e del pudore.
Nella mia classe si litiga perchè chi va in bagno ci sta troppo tempo.
Nella mia classe non si può avere la cacarella.
La mia classe urla senza motivo.
La mia classe va in gita a Nizza per dire al figlio del dottore SONO ANDATA IN COSTA AZZURRA. A Marzo.
La mia classe rifiuta la razionalità.
La mia classe è completamente fuori di testa.
La mia classe ha PAURA DELL'ESAME.
La mia classe non sa ragionare.
Nella mia classe si ha ragione. Per forza.
La mia classe puzza. Di cipolla stantìa.
La mia classe fa solo figure di merda.
La mia classe è ridicola.
La mia classe non è la Mia classe. E' un insieme di persone che non sopporto.
La mia classe spero che verrà presto dimenticata.

La mia classe non ha classe.

sabato 2 febbraio 2008

Ebbene si...

Il piccolo Federico



Padre Fabio


Claudio, il fratello mafioso del defunto
GINO