venerdì 15 febbraio 2008

Calibro 9

V si ritrovò sul divano di casa sua, fra le foto, i ricordi e l'amarezza. "I just want you to know who I am". I Goo Goo Dolls segnavano le parole che correvano nella sua mente. Aveva raggiunto se stessa. Aveva capito l'importanza di vivere e di amare. Si sentì in colpa, per tutti quelli che aveva punito, puntandogli la pistola alla tempia. Lei avrebbe dovuto fare lo stesso. Gli altri l'avevano fatta soffrire, ma lei aveva fatto di peggio. Pretendeva finanche che lui, l'unico vero amore, le avesse lasciato l'opportunità di entrare nel suo cuore, calpestato e distrutto, quando avrebbe voluto. Non sarebbe andata così. M si era rifatto una vita, e a suo modo, era felice. Oppure quello che amava definire il suo "Pirandello dei Poveri" credeva che i soldi gli avrebbero dato la felicità, e sperava di esserci giunto. Ma erano tutti in un altro posto in quel momento. E ce li aveva mandati lei. Per egoismo. Perchè era Giusto. Ma chi può dire cosa lo è e cosa no? Di certo non lei. Lei che desiderava. Lei che non aveva perso l'abitudine di sognare. Lei che ora guardava la vita con gli occhi di un bambino appena nato, curioso di scoprire e di entrare a far parte del mondo. Con Lui.
...ma lui non c'era. La beretta calibro 9 la osservava. Le poneva domande. V la prese. La caricò e la provò contro il lampadario che andò in frantumi. Ora non restava altro che caricarla nuovamente e puntarla alla sua tempia, come aveva fatto le altre volte con il poeta e con M. Ci vuole coraggio per ammazzarsi: sai che non hai una seconda chance, non ci puoi ripensare e se non sei deciso è finita. Oddio, anche se lo sei. E' finita in ogni caso.
Prese coraggio. Lo doveva a tutti. A Pirandello. Ad M. E a Lui. Soprattutto a Lui.
Con la mano ferma sentì il cuore battere forte e la punta fredda della pistola sfiorarle la tempia.

Era giunto il momento di regolare i conti.

In quel momento le ultime note della canzone dicevano "When everything's made to be broken...". E tutto era ormai a pezzi.
Il dito era sul grilletto ma un rumore la distrasse. Un'auto. Non c'era tempo di pensare a cosa succedeva fuori. Riprese la concentrazione, e qualcuno spalancò la porta. Era Lui. Era tornato. Non l'aveva sostituita nè dimenticata. E le aveva appena salvato la vita.

7 commenti:

۞Eşŧзℓ۞ ha detto...

cristo è stupendo *_* ma davvero...bello vix!!ti vi bi
(ke commento idiota -.-'')

Franniecine ha detto...

e quand'è che "qualcuno" (diciamo così, va..) salverà me??.. mai.. -.- ti vi bi vix, sono felice ke abbiamo ripreso il rapporto U.U bel racconto, scrivi bene ;)

Anonimo ha detto...

I just want you to know who I am. frase maldettamente vera... u.u
bella storia vix,(come le altre) ma questa mi ha colpito...
prima o poi tutti noi verremo salvati u.u


fra ti salvo io u.u



tivibi!

peppe ha detto...

la protagonista non muore mai... anche se è facile che Lui faccia una brutta fine, a breve. la beretta è ancora calda e fumante.

Anonimo ha detto...

speriamo di no... il Lui sn io XD

۞Eşŧзℓ۞ ha detto...

qlcs mi dice ke quell'anonimo lo conosco xDxD tivibi
ps.vin brRrul alla riscossa xd

Anonimo ha detto...

Wow, scrivi davvero bene, complimenti!