Liberami dall'angoscia di crescere.
Rendimi fragile nei tuoi errori e forte nei miei sbagli.
Gioca con le mie voglie ed i miei desideri.
Plasmami come se fossi tua creatura nata dal fango e dall'argilla.
Toccami e prendi la vera me.
Ho paura di cambiare.
Ho paura di te.
Non mi riconosco.
Cosa stai amando?
Forse solo quel che vuoi amare.
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sabato 27 giugno 2009
venerdì 21 novembre 2008
Notte dell'amore insonne
Notte alta, noi due e la luna piena;
io che piangevo, mentre tu ridevi.
Un dio era il tuo scherno; i miei lamenti
attimi e colombe incatenate.
Notte bassa, noi due. Cristallo e pena,
piangevi tu in profonde lontananze.
La mia angoscia era un gruppo di agonie
sopra il tuo cuore debole di sabbia.
L'alba ci ricongiunse sopra il letto,
le bocche su quel gelido fluire
di un sangue che dilaga senza fine.
Penetrò il sole la veranda chiusa
e il corallo della vita aprì i suoi rami
sopra il mio cuore nel sudario avvolto.
io che piangevo, mentre tu ridevi.
Un dio era il tuo scherno; i miei lamenti
attimi e colombe incatenate.
Notte bassa, noi due. Cristallo e pena,
piangevi tu in profonde lontananze.
La mia angoscia era un gruppo di agonie
sopra il tuo cuore debole di sabbia.
L'alba ci ricongiunse sopra il letto,
le bocche su quel gelido fluire
di un sangue che dilaga senza fine.
Penetrò il sole la veranda chiusa
e il corallo della vita aprì i suoi rami
sopra il mio cuore nel sudario avvolto.
Federico Garçia Lorca
domenica 2 novembre 2008
Sono un lupo, non chiamarmi Fido.
venerdì 31 ottobre 2008
Pensieri sporchi
Il profumo di tabacco
sulla mia pelle sporca.
Il tuo respiro
sulla mia schiena.
Lievi battiti lenti
mi cullano
nel tuo sogno
infinito.
Occhi dolci
limpidi come
acqua di sorgente
che mi bagna
in questa gelida
notte.
Pensieri sporchi.
Su questo corpo
di fango.
In questa notte
di avanzi.
Su questa terra
di incubi.
Dove sei?
sulla mia pelle sporca.
Il tuo respiro
sulla mia schiena.
Lievi battiti lenti
mi cullano
nel tuo sogno
infinito.
Occhi dolci
limpidi come
acqua di sorgente
che mi bagna
in questa gelida
notte.
Pensieri sporchi.
Su questo corpo
di fango.
In questa notte
di avanzi.
Su questa terra
di incubi.
Dove sei?
giovedì 2 ottobre 2008
Bukowski
Non ce la fanno
i belli muoiono tra le fiamme:
sonniferi, veleno per i topi, corda,
qualunque cosa........
si strappano le braccia,
si buttano dalla finestra,
si cavano gli occhi dalle orbite,
respingono l'amore
respingono l'odio
respingono.
non ce la fanno
i belli non resistono,
sono le farfalle
le colombe
i passeri,
che non ce la fanno.
una lunga fiammata
mentra i vecchi giocano a dama nel parco
una fiammata, una bella fiammata
mentre i vecchi giocano a dama nel parco
al sole
i belli si trovano nell'angolo di una stanza
accartocciati tra ragni e siringhe, nel silenzio,
e non sapremo mai perchè se ne sono andati,
erano tanto
belli.
non ce la fanno
i belli muoiono giovani
e lasciano i brutti alla loro brutta vita.
amabili e vivaci: vita e suicidio e morte
mentre i vecchi giocano a dama sotto il sole
nel parco
sonniferi, veleno per i topi, corda,
qualunque cosa........
si strappano le braccia,
si buttano dalla finestra,
si cavano gli occhi dalle orbite,
respingono l'amore
respingono l'odio
respingono.
non ce la fanno
i belli non resistono,
sono le farfalle
le colombe
i passeri,
che non ce la fanno.
una lunga fiammata
mentra i vecchi giocano a dama nel parco
una fiammata, una bella fiammata
mentre i vecchi giocano a dama nel parco
al sole
i belli si trovano nell'angolo di una stanza
accartocciati tra ragni e siringhe, nel silenzio,
e non sapremo mai perchè se ne sono andati,
erano tanto
belli.
non ce la fanno
i belli muoiono giovani
e lasciano i brutti alla loro brutta vita.
amabili e vivaci: vita e suicidio e morte
mentre i vecchi giocano a dama sotto il sole
nel parco
sabato 12 luglio 2008
Il ritratto di me stessa

del tabacco che brucia
in questo caos
senza fine...
struggendomi piano
e bruciando
senza disturbare...
resto sospesa,
in questo momento di
musica e
lucky strike,
cullata da un dolce
sapore di nicotina
cerco l'equilibrio che
mi manca...
e tu sei così lontano...
perso nella musica
e nel tuo caos.
Un pezzo di me
ha abbandonato
la vita.
Lisergico viaggio di
anime vuote.
Riuscirò ad affrontare
il tuo sguardo
ancora una volta?
Potrò sfidare
la mia immagine
in quegli specchi crudeli
che ho infranto tante volte?
Paura di rinascere,
timore di una vita
che mi renderà
schiava di me stessa...
sensazioni di vuoto.
Come Dorian ed il suo ritratto
ucciderò la mia immagine artefatta
e proverò ad
essere me stessa.
giovedì 10 luglio 2008
Mad, bad and dangerous...
venerdì 23 maggio 2008
Una sera qualunque

Due corpi
due anime sole
in un piccolo angolo
di paradiso...
la luce di una sigaretta
e la voglia di essere noi.
Per un tempo
interminabile.
Quante altre anime
si perderanno nel buio
come noi?
Nessuna...
Solo fumo,
dolcezza e
tanta voglia di te...
Assaporando la tua pelle.
Questa è per te... che sei il mio paradiso in questa vita d'inferno.
martedì 20 maggio 2008
Piccolo angolo emo poetico

Cercando il mio posto...
con qualcuno che mi renda felice.
So che il mio posto non è con te,
ma continui a torurarmi,
mi leghi le mani con i tuoi sguardi,
tenendomi stretta mentre cerco di fuggire...
sei la mia droga, mi uccidi
vivendomi
in uno spazio vitale che mi darà
la morte...
e scorre sangue dalle mie vene...
Senza fiato...
restano lividi su un'anima infedele,
lacrime su un volto segnato dagli eventi,
lenti momenti di agonia
dopo la tortura di un abbandono...
non ci sei più, e la tua assenza
mi strazia.
In lotta con la vita mi lascio trasportare
da questo vortice di sofferenza...
aspettando impaziente
la mia fine...
lunedì 5 maggio 2008
Illusion's shades

Vuota...devastata...
una sensazione troppo grande per te...
sola...
in attesa di una svolta,
di quel flash che ti cambierà la vita...
Estranea...
emozioni senza titolo affondano in un colpo
il tuo cuore...
Amore... non sai cos'è, se l'hai provato,
quando l'hai provato...
Ti raccontano TI CAMBIA LA VITA! E'
STUPENDO! ...ma amare? Per cosa?
per continuare a soffrire come hai fatto
finora, per scoprire emozioni che non
sai che sapore abbiano...
Rabbia... per quella gente che si accontenta
di quello che tu chiami NIENTE e che, invece

di aiutarli, li uccide pian piano...
un masochismo dell'anima, per conquistare
quel flash che subito dopo li lascerà come
te, SOLI, VUOTI, DEVASTATI...
Illogicità della mente umana... piccola
eutanasia cui l'anima si sottopone per
volere del cuore...
Sofferenza... dolore...
Cos'è importante per te? Domanda esistenziale...
vita... la vita è piena di domande...
Cosa avrei fatto se...? Così nascono
i sogni... attimi di pazzia che racchiudono
desideri proibiti...
lacrime...
sfumature di utopie senza senso.
Questa specie di poesia è stata scritta l'anno scorso: uscita da scuola, dopo una mattinata di merda. Successivamente è diventata una canzone, con un gruppo di merda, perdendo il suo significato principale: emozionare.
Non mi sento così ora, ma il ricordo di tutto ciò mi lascia in uno stato di apatia e di inettitudine.
Voglio staccare la spina.
venerdì 11 aprile 2008
Teneramente malato di memorie infantili, sogno la nebbia e l'umido delle sere d'aprile
Nato nel paese di Konstantinovo (oggi Esenino), nella regione di Rjazan', in Russia, da una famiglia contadina, Sergej Esenin fu mandato a vivere dai suoi nonni. Cominciò a scrivere poesie all'età di nove anni. Prodigio letterario, nel 1912 si trasferì a Mosca dove si guadagnò da vivere lavorando come correttore di bozze in una società editoriale.
Sergej Esenin pubblicò il suo primo libro di poesie, intitolato Radunica, seguito a ruota da Rito per il morto. Attraverso le sue collezioni di poesia pungente sull'amore e la vita semplice, divenne uno dei poeti più popolari del momento.
Bisessuale e avendo una bellezza fuori dal comune, si appoggiò nella prima parte della sua vita ad uomini influenti, mentre nella seconda parte la sua preferenza andò a donne influenti. Dotato di una personalità romantica, s'innamorava frequentemente, e in un breve periodo si sposò cinque volte.
Conobbe la celebre ballerina americana Isadora Duncan, che aveva 17 anni più di lui. Si sposarono, nonostante il fatto che la Duncan conoscesse solo una dozzina di parole in russo, mentre Esenin non parlava nessuna lingua straniera. Si trattò quindi per entrambi di una mossa pubblicitaria, destinata come tale a breve durata (oltre tutto anche la Duncan era a sua volta bisessuale, con preferenza per le donne).
Sergej Esenin pubblicò il suo primo libro di poesie, intitolato Radunica, seguito a ruota da Rito per il morto. Attraverso le sue collezioni di poesia pungente sull'amore e la vita semplice, divenne uno dei poeti più popolari del momento.
Bisessuale e avendo una bellezza fuori dal comune, si appoggiò nella prima parte della sua vita ad uomini influenti, mentre nella seconda parte la sua preferenza andò a donne influenti. Dotato di una personalità romantica, s'innamorava frequentemente, e in un breve periodo si sposò cinque volte.
Conobbe la celebre ballerina americana Isadora Duncan, che aveva 17 anni più di lui. Si sposarono, nonostante il fatto che la Duncan conoscesse solo una dozzina di parole in russo, mentre Esenin non parlava nessuna lingua straniera. Si trattò quindi per entrambi di una mossa pubblicitaria, destinata come tale a breve durata (oltre tutto anche la Duncan era a sua volta bisessuale, con preferenza per le donne).
Esenin accompagnò la sua moglie-celebrità in un viaggio in Europa e negli Usa, ma l'esperienza si rivelò eccessiva per lui, e la sua dipendenza dall'alcol sfuggì al controllo. Spesso ubriaco o drogato, le sue crisi di rabbia gli fecero distruggere camere d'hotel o causare scompiglio in ristoranti.
Negli ultimi due anni della sua vita Sergej Esenin ebbe comportamenti imprevedibili e spesso si ubriacava, tuttavia in questo periodo di disperazione personale creò anche alcune delle sue poesie più famose. Nella primavera del 1925 patì un esaurimento nervoso e venne ricoverato in ospedale psichiatrico per un mese.Due giorni dopo essere stato dimesso per il Natale, si tagliò un polso e scrisse una poesia d'addio con il suo stesso sangue; il giorno dopo s'impiccò ai tubi del riscaldamento sul soffitto della sua camera (la numero 5) dell'Hotel Angleterre a San Pietroburgo all'età di 30 anni.
Questa storia mi ha commosso... Viva Sergej.
domenica 2 marzo 2008
Cigarettes
E brucio... di rabbia, di follia e di rimpianto.
Lungo una strada che non riconosco,
persa nel buio di una vita senza senso,
brucio... d'amore, di solitudine e di noia.
Guardo la sigaretta fra le mie dita:
brucia anche lei, e quella sarà la sua fine.
Brucio, con un peso nel cuore,
senza lacrime che possano spegnere
questo fuoco che mi arde nell'anima.
Non voglio perderti stanotte, lo sai,
ma la mia vita diverrà cenere, e forse
mi perderai tu per primo...
Brucio, col calore di questo vento
di primavera, senza la pioggia
che spenga questa sofferenza...
mi sento sola, in un mondo parallelo,
lontano da qui, lontano da noi...
come se fossi cenere e fiamme.
Attraverso un oblio di immagini,
suoni e fumo... da domani
ricomincerò a vivere... o volerò,
spazzata via dalla brezza di marzo.
Lungo una strada che non riconosco,
persa nel buio di una vita senza senso,
brucio... d'amore, di solitudine e di noia.

Guardo la sigaretta fra le mie dita:
brucia anche lei, e quella sarà la sua fine.
Brucio, con un peso nel cuore,
senza lacrime che possano spegnere
questo fuoco che mi arde nell'anima.
Non voglio perderti stanotte, lo sai,
ma la mia vita diverrà cenere, e forse
mi perderai tu per primo...
Brucio, col calore di questo vento
di primavera, senza la pioggia
che spenga questa sofferenza...
mi sento sola, in un mondo parallelo,
lontano da qui, lontano da noi...
come se fossi cenere e fiamme.
Attraverso un oblio di immagini,
suoni e fumo... da domani
ricomincerò a vivere... o volerò,
spazzata via dalla brezza di marzo.
domenica 11 novembre 2007
Il mio principe delle rose

Petali di rosa rossa
sono i miei pensieri
scendono su di te
lentamente continuamente
nella stagione del declino
sfiorano il tuo corpo
delicate fluttuanti carezze
s’adagiano silenziosi a terra
tappeto su cui t’abbandoni
nel chiostro dei miei sogni
Donna della natura
Principessa dei boschi
dove io ti ammiro
incantato e innamorato
poso il mio cuore
lì tra i petali di rosa
nel letto dei fiori
dentro le mura del tempio
consacrato all’amore eterno
Mi ha sorpresa: su un letto di petali di rose rosse mi ha dimostrato l'amore di una vita. E per questo lo ringrazio. Per aver dato tutto se stesso e per avermi resa felice, emozionata e fiera di lui.
Ti amo, amore mio.
lunedì 8 ottobre 2007
Fare l'amore

Un treno in corsa.
Due corpi a stretto contatto,
la passione, il calore.
Il treno continua a correre.
Il fiato sembra non bastare,
stai per perdere, per cedere.
I paesaggi scorrono dal finestrino.
I vetri appannati segnano
verità nascoste.
Il viaggio continua,
senza fermarsi.
Sei stremato, al limite delle tue forze.
Gambe che si intrecciano,
capelli sul viso, mani che cercano.
Le città li fuori sono così lontane da noi.
In questa guerra d'amore nessuno è vincitore.
Combattiamo e facciamo pace
con gli stessi movimenti,
morbidi, seducenti...
per raggiungere una tregua idilliaca,
che lascerà entrambi senza fiato,
senza parole.
Stremati.
Alla fine della corsa.
Alla stazione della serenità.
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