Eccomi qui, appena uscita dagli anni 60... Con il mio medaglione e i miei capelli in technicolor. Mi sento in uno stato di assuefazione, di stagnazione non appagante, come direbbe Kloep. Di stasi. Si, tremendo scassamento di coglioni, per dirla in breve. Sono stata due giorni a Bari e non ho fatto altro che mangiare. Non so perchè. L'ho fatto e basta. Jeckyll era preoccupato, e faceva bene. Quando mangio tanto è perchè sono triste. Non ho un motivo. E' solo il mio rifiuto categorico alle ipocondrie, che si trasforma in paranoia simil-depressa, conducendomi ad uno stato di apatia generalizzata. Mi sento trasparente, fuori dal mondo, le cose che dico suonano inopportune e "stonate". Io e l'armonia dell'universo diventiamo antitetici. Sto usando troppe parole complesse stanotte. Sarà che è da un po' che non bevo CocaCola. L'ennesima conferma. Che imbecille. Mi chiedo perchè continuo a darti corda. Cioè, tu ora sei qui che leggi, no? Vedi a che ora ho scritto questo post? L'una di notte. Non ti viene il dubbio che non sia sana di mente? Che magari potrei dormire visto che ho fatto un viaggio di due ore ed un pomeriggio di fatica e sudore invece di stare qui a smanettare sui tasti? NO. Pensi che sia la solita persona. Normale. No. Non credo proprio. Stai leggendo. Perchè? Cosa ti interessa? Te l'ho chiesto io forse? Beh, forse a qualcuno si, ma tutti gli altri... che vi frega? Sono qui a farmi domande esistenziali senza senso, a cercare di scrivere qualcosa di intelligente mentre la gente vive o dorme. Non ti stai chiedendo perchè? Se trovi una risposta fammi sapere, perchè vorrei saperlo tanto anch'io. Tanto queste righe restano solo pixel, queste idee saranno superate e ciò in cui credo verrà cancellato da quanche hakerino stupido. Ne sono certa. Siate felici, voi che leggete nell'ombra. E, la notte, dormite.
Ciao. So che snobberai questa lettera, ma sentivo il bisogno di scriverti. La tua vita è completa, senza grosse lacune. Ma non è di questo che voglio scrivere. Voglio scrivere di come fa bene l'amore. E come fa bene fare l'amore. Il mio compleanno e tu. La tua dolcezza. Il tuo calore. Tu. Mi chiedo perchè io continui a dubitare di te. Mi chiedo perchè mi lascio sempre tentare dal male se ho il bene a portata di bacio. Il fatto è che ormai ti conosco: ora hai in testa quella stupida canzone dei Kymala per i troppi perchè. Ridi. Amo il tuo sorriso. Adoro il modo in cui mi guardi, perso. Ed ora sei qui, davanti a questo schermo che pensi ORA SI ASPETTA CHE COMMENTI. MA NON SO CHE SCRIVERE. FARO' FINTA DI NULLA. Si, perchè sei sincero. Almeno tu nell'universo. Brava Mia Martini, che sa cosa dire. Riesci a stupirmi. Non credevo potessi essere dolce. Non pensavo di stare così bene con te. Non pensavo che sapessi fare l'amore. Non così almeno. Non facendomi commuovere. Non facendomi ridere e piangere insieme.
Questa domenica in Settembre non sarebbe pesata cosi' l'estate finiva piu' nature vent'anni fa o giu' di li'
Con l'incoscienza dentro al basso ventre e alcuni audaci, in tasca han "l'Unita'", la paghi tutta, e a prezzi d'inflazione, quella che chiaman la maturita'
Ma tu non sei cambiata di molto anche se adesso e' al vento quello che io per vederlo ci ho impiegato tanto filosofando pure sui perche'
Ma tu non sei cambiata di tanto e se cos'e' un orgasmo ora lo sai potrai capire i miei vent'anni allora e quasi cento adesso capirai
Portavo allora un eskimo innocente dettato solo dalla poverta' non era la rivolta permanente diciamo che non c'era e tanto fa
Portavo una coscienza immacolata che tu tendevi a uccidere pero' inutilmente ti ci sei provata con foto di famiglia o paleto'
E quanto son cambiato da allora e l'eskimo che conoscevi tu lo porta addosso mio fratello ancora e tu lo porteresti e non puoi piu'
Bisogna saper scegliere il tempo non arrivarci per contrarieta' tu giri adesso con le tette al vento io ci giravo gia' vent'anni fa
Ricordi fu con te a Santa Lucia al portico dei Servi per Natale credevo che Bologna fosse mia ballammo insieme all'anno o a Carnevale
Lasciammo allora tutti e due un qualcuno che non ne fece un dramma o non lo so ma con i miei maglioni ero a disagio e mi pesava quel tuo paleto'
Ma avevo la rivolta fra le dita dei soldi in tasca niente e tu lo sai e mi pagavi il cinema stupita e non ti era toccato farlo mai
Perche' mi amavi non l'ho mai capito cosi' diverso da quei tuoi cliche perche' fra i tanti, bella, che hai colpito ti sei gettata addosso proprio a me
Infatti i fiori della prima volta non c'erano gia' piu' nel sessantotto scoppiava finalmente la rivolta oppure in qualche modo mi ero rotto
Tu li aspettavi ancora ma io gia' urlavo che Dio era morto, a monte, ma pero' contro il sistema anch'io mi ribellavo cioe', sognando Dylan e i provo
E Gianni ritornato da Londra a lungo ci parlo' dell'LSD tenne una quasi conferenza colta sul suo viaggio di nozze stile freak
E noi non l'avevamo mai fatto e noi che non l'avremmo fatto mai quell'erba ci creseva tutt'attorno per noi crescevan solo i nostri guai
Forse ci consolava far l'amore ma precari in quel senso si era gia' un buco da un amico, un letto a ore su cui passava tutta la citta'
L'amore fatto alla boia d'un Giuda e al freddo in quella stanza di altri e spoglia vederti o non vederti tutta nuda era un fatto di clima e non di voglia
E adesso che potremmo anche farlo e adesso che problemi non ne ho che nostalgia per quelli contro un muro o dentro a un cine o li' dove si puo'
E adesso che sappiamo quasi tutto e adesso che problemi non ne hai che nostalgia, lo rifaremmo in piedi scordando la moquette stile e l'Hi Fi
Diciamolo per dire, ma davvero si ride per non piangere perche' se penso a quella ch'eri, a quel che ero, che compassione che ho per me e per te
Eppure a volte non mi spiacerebbe essere quelli di quei tempi la' sara' per aver quindic'anni in meno o avere tutto per possibilita'
Perche' a vent'anni e' tutto ancora intero perche' a vent'anni e' tutto chi lo sa a vent'anni si e' stupidi davvero quante balle si ha in testa a quell'eta'
Oppure allora si era solo noi non c'entra o meno questa gioventu' di discussioni, caroselli, eroi quel ch'e' rimasto dimmelo un po' tu
E questa domenica in Settembre se ne sta lentamente per finire come le tante via distrattamente a cercare di fare o di capire
Forse lo stan pensando anche gli amici gli andati, i rassegnati, i soddisfatti, giocando a dire che si era piu' felici pensando a chi si e' perso o no a quei patti
Ed io che ho sempre un eskimo addosso uguale a quello che ricorderai io come sempre, faccio quel che posso domani poi ci pensero' se mai
Ed io ti cantero' questa canzone uguale a tante che gia' ti cantai ignorala come hai ignorato le altre e poi saran le ultime oramai
Fare sesso nascosti in un cesso fumarsi una Marlboro dopo l'amplesso oppure farlo in macchina di fianco alla strada buscarsi un raffreddore male che vada sentirsi un po' animali, un po' primitivi sentire che respiri, sentire che vivi
E convincere i tuoi ad andare in vacanza spedirli un giorno al mare e farlo in ogni stanza provare le ricette, collaudare la cucina usare la Nutella, usare la farina guardare il suo corpo, scoprirne la forma sentire dei passi... qualcuno che torna...
Fare sesso, succhiarne la polpa e via la vergogna e i sensi di colpa sdraiarsi sulla sabbia, rotolarsi nel fango carezzarle le gambe, improvvisarsi in un tango annusarle la pelle, scoprirne l'odore passare dal sesso a fare l'amore....
E altro che l'America altro che la musica quando sei selvatica altro che l'America
E vivere una notte lunga una vita avere il suo profumo ancora tra le dita svegliarsi affamati e rifarlo per ore passare dal sesso a fare l'amore....
E altro che l'America altro che la musica quando sei selvatica altro che l'America
Dio, quanto mi manchi... il tuo profumo sulla pelle, quelle ore insieme passate saziandoci l'uno dell'altra... mi manchi... ti voglio ora... sono selvaggia. E solo tu sai come prendermi. Sono una lupa. E tu hai il mio guinzaglio. Prendimi e portami via.
Monito del Papa contro la contraccezione, ovvero quando le ingerenze della Chiesa cattolica arrivano anche sotto le lenzuola degli italiani. Papa Benedetto XVI torna su una crociata oscurantista assai cara alla Chiesa: i metodi contraccettivi che impediscono la procreazione di figli snaturano il senso ultimo del matrimonio. No ai preservativi quindi, alla pillola, ai cerotti e a tutti quei sistemi che chiunque ormai utilizza quotidianamente non soltanto per non procreare se non lo si vuole, ma anche per proteggersi da infezioni e malattie a trasmissione sessuale. Lo ha ribadito Joseph Ratzinger in un messaggio inviato ad un congresso sui 40 anni dell'Humanae Vitae (l'enciclica con cui Paolo VI proibì la pillola), in corso a Roma.
Quindi, suggerisce il Papa, l'unica strada percorribile per chi sceglie di fare sesso senza voler necessariamente fare un figlio è quella del metodo Ogino-Knaus: «La conoscenza dei ritmi naturali della fertilità della donna diventa importante per la vita dei coniugi. I metodi di osservazione, che permettono alla coppia di determinare i periodi di fertilità - ha proseguito - consentono di amministrare quanto il Creatore ha sapientemente iscritto nella natura umana, senza turbare l'integro significato della donazione sessuale».
Le eccezioni infatti non sono ammesse e se uno dei due coniugi è affetto da malattie sessualmente trasmissibili, oltre al morbo è condannato all'astinenza. Tutto il resto è peccato. Ma il Papa va oltre e si chiede "come mai oggi il mondo, e anche molti fedeli, trovano tanta difficoltà a comprendere il messaggio della Chiesa, che illustra e difende la bellezza dell'amore coniugale nella sua manifestazione naturale?".
Perchè dicono un sacco di puttanate. Andate a parlare con i morti di AIDS prima di dire certe cagate. E' evidente che il Papa non si è mai preso la Clamidia o non è a conoscenza dei rischi delle malattie sessualmente trasmissibili. E forse è pure nazista.
Questo blog offre libero accesso a tutti coloro che ne sono interessati. Se qualcuno ha voglia di commentare è libero di esprimersi con le buone maniere. I commenti anonimi e quelli offensivi saranno cancellati. Grazie per la cortese attenzione. Buona Lettura!
Le parole
Originariamente le parole erano magie e, ancor oggi, la parola ha conservato molto del suo antico potere magico. Con le parole un uomo può rendere felice l'altro o spingerlo alla disperazione, con le parole l'insegnante trasmette il sapere agli allievi, con le parole l'oratore trascina con sè l'uditorio e ne determina i giudizi e le decisioni. Le parole suscitano affetti e sono il mezzo comune con il quale gli uomini si influenzano tra loro.
Si vive una volta sola, giusto? A parte Lazzaro. Povero babbeo, lui è dovuto morire due volte. Ma io ero Nick Belane. Si fa solo un giro sulla giostra. La vita era degli audaci.
[Charles Bukowski]
Spiriti - L'anima della ribellione
Per ribellarsi occorrono sogni che bruciano anche da svegli, occorre il dolore dell'ingiustizia, la febbre che toglie all'uomo la malattia della paura, dell'avidità, del servilismo. Per ribellarsi bisogna saper guardare oltre i muri, oltre il mare, oltre le misure del mondo. La miseria dell'uomo incendia la terra ovunque, ma è un fuoco sterile, che cancella ed impoverisce. E' un fuoco che odia ciò che lo genera, è cenere senza storia. Saper bruciare solo ciò da cui poi nascerà erba nuova, ecco la vera ribellione.
"Vi credete di essere i migliori, voialtri?". [...] Non pensiamo di essere migliori, ma è sicuro che crediamo di fare la sola scelta possibile, facendoci rispettare [...] Di questa gente di merda non voglio essere connivente nè amico: la loro ironia del kazzo, il loro programma di reintegrazione se li possono appallottolare dove non splende. Non crediamo di essere migliori.
Sono troppo stanco di compromessi. O forse, sono troppo stanco e basta.
Era un pomeriggio triste ed inutile come la birra senz'alcool.