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venerdì 27 febbraio 2009

Back to the Twentyfirst Century


Eccomi qui, appena uscita dagli anni 60... Con il mio medaglione e i miei capelli in technicolor. Mi sento in uno stato di assuefazione, di stagnazione non appagante, come direbbe Kloep. Di stasi. Si, tremendo scassamento di coglioni, per dirla in breve. Sono stata due giorni a Bari e non ho fatto altro che mangiare. Non so perchè. L'ho fatto e basta. Jeckyll era preoccupato, e faceva bene. Quando mangio tanto è perchè sono triste. Non ho un motivo. E' solo il mio rifiuto categorico alle ipocondrie, che si trasforma in paranoia simil-depressa, conducendomi ad uno stato di apatia generalizzata. Mi sento trasparente, fuori dal mondo, le cose che dico suonano inopportune e "stonate". Io e l'armonia dell'universo diventiamo antitetici. Sto usando troppe parole complesse stanotte. Sarà che è da un po' che non bevo CocaCola. L'ennesima conferma. Che imbecille. Mi chiedo perchè continuo a darti corda. Cioè, tu ora sei qui che leggi, no? Vedi a che ora ho scritto questo post? L'una di notte. Non ti viene il dubbio che non sia sana di mente? Che magari potrei dormire visto che ho fatto un viaggio di due ore ed un pomeriggio di fatica e sudore invece di stare qui a smanettare sui tasti? NO. Pensi che sia la solita persona. Normale. No. Non credo proprio. Stai leggendo. Perchè? Cosa ti interessa? Te l'ho chiesto io forse? Beh, forse a qualcuno si, ma tutti gli altri... che vi frega? Sono qui a farmi domande esistenziali senza senso, a cercare di scrivere qualcosa di intelligente mentre la gente vive o dorme. Non ti stai chiedendo perchè? Se trovi una risposta fammi sapere, perchè vorrei saperlo tanto anch'io. Tanto queste righe restano solo pixel, queste idee saranno superate e ciò in cui credo verrà cancellato da quanche hakerino stupido. Ne sono certa. Siate felici, voi che leggete nell'ombra. E, la notte, dormite.

martedì 24 febbraio 2009

Lettera


Ciao.
So che snobberai questa lettera, ma sentivo il bisogno di scriverti. La tua vita è completa, senza grosse lacune. Ma non è di questo che voglio scrivere. Voglio scrivere di come fa bene l'amore. E come fa bene fare l'amore. Il mio compleanno e tu. La tua dolcezza. Il tuo calore. Tu. Mi chiedo perchè io continui a dubitare di te. Mi chiedo perchè mi lascio sempre tentare dal male se ho il bene a portata di bacio. Il fatto è che ormai ti conosco: ora hai in testa quella stupida canzone dei Kymala per i troppi perchè. Ridi. Amo il tuo sorriso. Adoro il modo in cui mi guardi, perso. Ed ora sei qui, davanti a questo schermo che pensi ORA SI ASPETTA CHE COMMENTI. MA NON SO CHE SCRIVERE. FARO' FINTA DI NULLA. Si, perchè sei sincero. Almeno tu nell'universo. Brava Mia Martini, che sa cosa dire. Riesci a stupirmi. Non credevo potessi essere dolce. Non pensavo di stare così bene con te. Non pensavo che sapessi fare l'amore. Non così almeno. Non facendomi commuovere. Non facendomi ridere e piangere insieme.

E riscopro te.

venerdì 12 dicembre 2008

Eskimo



Questa domenica in Settembre
non sarebbe pesata cosi'
l'estate finiva piu' nature
vent'anni fa o giu' di li'

Con l'incoscienza dentro al basso ventre
e alcuni audaci, in tasca han "l'Unita'",
la paghi tutta, e a prezzi d'inflazione,
quella che chiaman la maturita'

Ma tu non sei cambiata di molto
anche se adesso e' al vento quello che
io per vederlo ci ho impiegato tanto
filosofando pure sui perche'


Ma tu non sei cambiata di tanto
e se cos'e' un orgasmo ora lo sai

potrai capire i miei vent'anni allora
e quasi cento adesso capirai

Portavo allora un eskimo innocente
dettato solo dalla poverta'
non era la rivolta permanente
diciamo che non c'era e tanto fa

Portavo una coscienza immacolata
che tu tendevi a uccidere pero'
inutilmente ti ci sei provata
con foto di famiglia o paleto'

E quanto son cambiato da allora
e l'eskimo che conoscevi tu
lo porta addosso mio fratello ancora
e tu lo porteresti e non puoi piu'

Bisogna saper scegliere il tempo
non arrivarci per contrarieta'
tu giri adesso con le tette al vento
io ci giravo gia' vent'anni fa

Ricordi fu con te a Santa Lucia
al portico dei Servi per Natale
credevo che Bologna fosse mia
ballammo insieme all'anno o a Carnevale

Lasciammo allora tutti e due un qualcuno
che non ne fece un dramma o non lo so
ma con i miei maglioni ero a disagio
e mi pesava quel tuo paleto'

Ma avevo la rivolta fra le dita
dei soldi in tasca niente e tu lo sai
e mi pagavi il cinema stupita
e non ti era toccato farlo mai

Perche' mi amavi non l'ho mai capito
cosi' diverso da quei tuoi cliche
perche' fra i tanti, bella,
che hai colpito ti sei gettata addosso proprio a me

Infatti i fiori della prima volta
non c'erano gia' piu' nel sessantotto
scoppiava finalmente la rivolta
oppure in qualche modo mi ero rotto

Tu li aspettavi ancora ma io gia' urlavo che
Dio era morto, a monte, ma pero'
contro il sistema anch'io mi ribellavo
cioe', sognando Dylan e i provo

E Gianni ritornato da Londra
a lungo ci parlo' dell'LSD
tenne una quasi conferenza colta
sul suo viaggio di nozze stile freak

E noi non l'avevamo mai fatto
e noi che non l'avremmo fatto mai
quell'erba ci creseva tutt'attorno
per noi crescevan solo i nostri guai

Forse ci consolava far l'amore
ma precari in quel senso si era gia'
un buco da un amico, un letto a ore
su cui passava tutta la citta'

L'amore fatto alla boia d'un Giuda
e al freddo in quella stanza di altri e spoglia
vederti o non vederti tutta nuda
era un fatto di clima e non di voglia

E adesso che potremmo anche farlo
e adesso che problemi non ne ho
che nostalgia per quelli contro un muro
o dentro a un cine o li' dove si puo'

E adesso che sappiamo quasi tutto
e adesso che problemi non ne hai
che nostalgia, lo rifaremmo in piedi
scordando la moquette stile e l'Hi Fi

Diciamolo per dire, ma davvero
si ride per non piangere perche'
se penso a quella ch'eri, a quel che ero,
che compassione che ho per me e per te

Eppure a volte non mi spiacerebbe
essere quelli di quei tempi la'
sara' per aver quindic'anni in meno
o avere tutto per possibilita'

Perche' a vent'anni e' tutto ancora intero
perche' a vent'anni e' tutto chi lo sa
a vent'anni si e' stupidi davvero
quante balle si ha in testa a quell'eta'

Oppure allora si era solo noi
non c'entra o meno questa gioventu'
di discussioni, caroselli, eroi
quel ch'e' rimasto dimmelo un po' tu

E questa domenica in Settembre
se ne sta lentamente per finire
come le tante via distrattamente
a cercare di fare o di capire

Forse lo stan pensando anche gli amici
gli andati, i rassegnati, i soddisfatti,
giocando a dire che si era piu' felici
pensando a chi si e' perso o no a quei patti

Ed io che ho sempre un eskimo addosso
uguale a quello che ricorderai
io come sempre, faccio quel che posso
domani poi ci pensero' se mai

Ed io ti cantero' questa canzone
uguale a tante che gia' ti cantai
ignorala come hai ignorato le altre
e poi saran le ultime oramai

martedì 18 novembre 2008

Sex - Negrita

Fare sesso nascosti in un cesso
fumarsi una Marlboro dopo l'amplesso
oppure farlo in macchina di fianco alla strada
buscarsi un raffreddore male che vada
sentirsi un po' animali, un po' primitivi
sentire che respiri, sentire che vivi

E convincere i tuoi ad andare in vacanza
spedirli un giorno al mare e farlo in ogni stanza
provare le ricette, collaudare la cucina
usare la Nutella, usare la farina
guardare il suo corpo, scoprirne la forma
sentire dei passi... qualcuno che torna...

Fare sesso, succhiarne la polpa
e via la vergogna e i sensi di colpa
sdraiarsi sulla sabbia, rotolarsi nel fango
carezzarle le gambe, improvvisarsi in un tango
annusarle la pelle, scoprirne l'odore
passare dal sesso a fare l'amore....

E altro che l'America
altro che la musica
quando sei selvatica
altro che l'America

E vivere una notte lunga una vita
avere il suo profumo ancora tra le dita
svegliarsi affamati e rifarlo per ore
passare dal sesso a fare l'amore....

E altro che l'America
altro che la musica
quando sei selvatica
altro che l'America

domenica 2 novembre 2008

Sono un lupo, non chiamarmi Fido.


Dio, quanto mi manchi... il tuo profumo sulla pelle, quelle ore insieme passate saziandoci l'uno dell'altra... mi manchi... ti voglio ora... sono selvaggia. E solo tu sai come prendermi. Sono una lupa. E tu hai il mio guinzaglio. Prendimi e portami via.

venerdì 3 ottobre 2008

Vix, come mai non sei cattolica?


Monito del Papa contro la contraccezione, ovvero quando le ingerenze della Chiesa cattolica arrivano anche sotto le lenzuola degli italiani. Papa Benedetto XVI torna su una crociata oscurantista assai cara alla Chiesa: i metodi contraccettivi che impediscono la procreazione di figli snaturano il senso ultimo del matrimonio. No ai preservativi quindi, alla pillola, ai cerotti e a tutti quei sistemi che chiunque ormai utilizza quotidianamente non soltanto per non procreare se non lo si vuole, ma anche per proteggersi da infezioni e malattie a trasmissione sessuale. Lo ha ribadito Joseph Ratzinger in un messaggio inviato ad un congresso sui 40 anni dell'Humanae Vitae (l'enciclica con cui Paolo VI proibì la pillola), in corso a Roma.

Quindi, suggerisce il Papa, l'unica strada percorribile per chi sceglie di fare sesso senza voler necessariamente fare un figlio è quella del metodo Ogino-Knaus: «La conoscenza dei ritmi naturali della fertilità della donna diventa importante per la vita dei coniugi. I metodi di osservazione, che permettono alla coppia di determinare i periodi di fertilità - ha proseguito - consentono di amministrare quanto il Creatore ha sapientemente iscritto nella natura umana, senza turbare l'integro significato della donazione sessuale».

Le eccezioni infatti non sono ammesse e se uno dei due coniugi è affetto da malattie sessualmente trasmissibili, oltre al morbo è condannato all'astinenza. Tutto il resto è peccato. Ma il Papa va oltre e si chiede "come mai oggi il mondo, e anche molti fedeli, trovano tanta difficoltà a comprendere il messaggio della Chiesa, che illustra e difende la bellezza dell'amore coniugale nella sua manifestazione naturale?".



Perchè dicono un sacco di puttanate. Andate a parlare con i morti di AIDS prima di dire certe cagate. E' evidente che il Papa non si è mai preso la Clamidia o non è a conoscenza dei rischi delle malattie sessualmente trasmissibili. E forse è pure nazista.