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giovedì 25 giugno 2009

30 e lode


Another day goes back. Domani si ricomincia. Oggi dovevamo essere solo io e te. Ho rovinato tutto. E' la mia natura. Volevo proseguire, volevo continuare a percepire il tuo odore, a sentirti addosso, ad essere tua.
Ora ho paura di essere solo il frutto di una tua sbagliata idealizzazione. Non mi piace il fantasy, non sono Godsmack, non so manco cos'è un gioco di ruolo, non suono, non ho nulla di speciale. Anzi una cosa si: rovino la vita degli altri. Forse sono davvero un demone. La lamia viene considerata una sorta di vampiro, uccide chi si innamora di lei per pura vendetta.
Non vorrei che tu possa essere la mia prossima vittima.

Ho preso 30 e lode. E non so che senso ha.

lunedì 10 marzo 2008

Photos

Niobe e Malcom erano sotto casa di Doom. Malcom non era molto sicuro di ciò che stavano per fare, ma Niobe aveva già suonato alla porta, sicura che Doom non fosse in casa. La domestica aprì la porta e li riconobbe: "Doom non c'è ma dovrebbe tornare a momenti. Da quanto non vi si vede, state bene? Ma prego, accomodatevi. Se volete, aspettatelo in camera sua."
I due annuirono sorridendo e si recarono nella stanza. Osservarono che la disposizione dei mobili era cambiata, ma qualcosa di più rilevante colpì la loro attenzione: i poster con le immagini di Niobe e Doom, quando erano insieme, coprivano i muri; sorrisi, baci, immagini di due ragazzi felici... Malcom la prese per mano: la fine di un amore troppo breve e troppo grande aveva segnato profondamente il fragile animo di Niobe. Lui lo sapeva, ma non poteva fare a meno di continuare ad amarla, lei, la compagna di una vita, l'eterna amica e confidente, la spalla su cui aveva pianto troppe volte e che Malcom non aveva mai potuto consolare, se non per il male provocatole da Doom, quell'amico di cui si era fidato anche lui. Malcom sapeva che quelle foto sarebbero state il colpo di grazia per la sua piccola amica, quindi prese coraggio e le disse: "Sediamoci sul letto e chiariamo i tuoi pensieri".
Niobe vide dei fogli sulla scrivania e il pc acceso. Lesse l'ultima conversazione con Barbara, il suo ultimo flirt, in cui diceva: "Ti amo cucciola. Sei speciale *.*". Ci era cascata anche lei. Come Barbara e come tante altre, ma pensava che con lei sarebbe stato diverso. E infatti le foto lo testimoniavano. E Doom continuava a mentire.
Niobe riconobbe il rumore della sua auto, ma scendere le scale sarebbe stato troppo rischioso. "La finestra!" disse Niobe, seguita da Malcom che però non sembrava molto convinto: "Sei sicura? Siamo al terzo piano!". "Ma si, sono solo due piani da scendere e siamo giù..." "Veramente sarebbero tre". Niobe lo guardò seccata: "Ma come sei preciso, che ci vuole?!". Intanto Doom scese dalla macchina e li vide. Malcom non sapeva che fare: gli sorrise falsamente e lo salutò con la mano. "O cazzarola! Ha visto anche me?". Ma Malcom non rispose e cominciò a calarsi dalla grondaia. Niobe lo seguì e, una volta scesi, si trovarono faccia a faccia.