mercoledì 10 dicembre 2008

Ma ste deficienti sanno cosa indossano???






Una kefiah, (dall'arabo: كوفية, kūfiyyä), in italiano talvolta anche chefia, è un copricapo tradizionale della cultura araba, non solo palestinese, specialmente diffuso degli ambienti agricoli.


Pronuncia

Il copricapo è pronunciato spesso come keffiyeh, kaffiyah, keffiya, kaffiya, kufiya, kefiah o con altre piccole variazioni. Queste pronunce mostrano l'evidente differenza della lingua araba, che varia da regione a regione, come i diversi metodi di traslitterazione dall'alfabeto arabo a quello latino, e viceversa.

La probabile origine del nome kefiah viene dalla città di Kufa (dall'arabo: الكوفة, al-Kūfä). Il copricapo può essere chiamato "ghutra" (arabo: غطرة, ġuṭrä; particolarmente in Arabia Saudita e in Bahrain), "shemagh" (arabo: شماغ, šmāġ), o "hatta" (arabo: حطّة, ḥaṭṭä).

Materiale e modi di indossamento

In genere, una kefiah è fatta di seta, cotone o lana.

Spesso la kefiah è mantenuta, attorno alla fronte, con una sezione di cotone intrecciato, detta "egal" (arabo: عقال, ʿiqāl).

Uno dei modi più usati di indossare il copricapo consiste nel metterlo attorno al collo, dispiegando la kefiah per intero, collegando i pizzi opposti, piegarla diverse volte su sé stessa e avvolgerla attorno alla gola. Un altro metodo consiste nel mettersela a triangolo sulla testa, di modo che ricada sulla nuca per un lato e sulle spalle con gli altri due. In genere è a scacchi neri e bianchi, ma non sono rare kefieh rosse e nere o rosse e bianche. Spesso è indossata come segno di solidarietà verso il popolo palestinese.

È disponibile qui una guida fotografica.

Storia

Negli anni '30 la kefiah diventa un simbolo del patriottismo palestinese, grazie alla sua associazione alle aree rurali, in contrapposizione al fez indossato nelle aree civilizzate. Fu adottata da molti Palestinesi che sostenevano il Gran Mufti Amin al-Husayni durante la Grande Rivolta Araba. I britannici cercarono di vietarla nella città di Jenin e si arrivò al punto che un comandante dell'esercito britannico propose di imprigionare ogni Palestinese che l'avesse indossata, ma la proposta fu bocciata dai suoi superiori.

Più tardi la kefiah sarebbe diventata il simbolo di Yaser ʿArafāt, che fu visto raramente senza di essa. ʿArafāt indossava la kefiah alla maniera tradizionale, attorno alla testa e avvolta da un egal.

Un'altra figura Palestinese comunemente associata alla kefiah è Leila Khaled, una donna appartenente all'ala armata del Fronte Popolare per la Liberazione Palestinese. Diverse fotografie della Khāled circolarono sulla stampa occidentale dopo il dirottamento del Volo TWA 804 e dei dirottamenti del Dawson's Field: queste foto spesso ritraevano la Khāled mentre indossava la kefiah alla maniera del hijāb delle donne musulmane, avvolta attorno alla testa e alle spalle. Questo modo fu inusuale, dato che la kefiah è comunemente associata alla virilità araba, e molti credono che quella della Khāled fu una specie di "dichiarazione di moda", denotando la sua uguaglianza rispetto agli uomini nella lotta armata palestinese.

Kefiah e ideologia politica

Sin dallo scoppio della Prima Intifada e dall'opposizione di Ḥamās all'OLP nei territori palestinesi, i colori delle kefieh furono associati alle simpatie politiche dei Palestinesi. La kefiah bianca e nera, accettata comunemente come simbolo palestinese, è associata all'OLP e ad al-Fatḥ, movimenti socialisti.
Il verde, come colore associato all' Islam, è anche associato a Ḥamās, movimento fondamentalista islamico. Il rosso, rappresenta il movimento socialista palestinese per la liberazione della Palestina.